Giuseppe figlio e fratello sapiente

26.11.98 La storia di —- si compie in Giuseppe = Figlio/Fratello sapiente 37,2 – 50,6

Sir 49,14-16

Nella storia sapienziale e agiografica di Giuseppe, Israele legge la conclusione culminante e il compimento perfetto della storia patriarcale, come storia della sua vocazione alla santità teologale e morale insieme: una vocazione missionaria universale. Se si legge Gn come una anticipata carta topografica comprensiva di tutto il disegno di Dio in tutta la storia dell’uomo – così lo leggiamo – si comprende la storia conclusiva di Giuseppe , ultimi 14 capitoli Gn, come il vertice sapienziale della profezia di Giacobbe (di cui fa parte) e di Isacco e come sbocco finale del principio teologale della storia di Abramo. . In tal modo l lectio di Gn risulta particolarmente isomorfica a quella di tutta la Bibbia ebraica distribuita in Torà, profeti e sapienti.

Giuseppe non è uno dei patriarchi, l’ultimo, bensì il loro figlio ideale e perfetto e dunque un tipo della finale santità a cui Israele si sa chiamato fin dalla vocazione di Abramo. Anche dal punto di vista letterario la storia di Giuseppe costituisce l’ultima sezione della storia di Giacobbe il quale muore in 49,33 e di cui i figli celebrano il solenne funerale nell’ultimo capitolo Gn 50,1-12 Gn 49,22-26

Il motivo di un principato di Giuseppe (nazir) tra i suoi fratelli ritorna nelle benedizioni invocate da Mosè sulle 12 tribù d’Israele Dt 33,13-17