Giobbe

GIOBBE

«Spiegare Giobbe è come tentare di tenere nelle mani un’anguilla o una piccola murena: più forte la si preme, più velocemente sfugge di mano»” Gerolamo

Prodotto d’altissimo ingegno umano e per il credente messaggio forte sconvolgente di Dio.

Il volume, che appartiene a un processo teologico letterario mai spento nella storia del pensiero umano, presenta struttura molto ramificata e non sempre di facile decifrazione. Itinerario tormentato e contradditorio dedicato alla ricerca di Dio x via accecante del dolore innocente. Cammino faticoso e libero che si direbbe eterodosso rispetto alla teologia tradizionale.

Non segue mappa semplice e chiara.

Scogli invalicabili

Il punto di partenza è antropologico ma la questione centrale è teologica

Tommaso: provvidenza e afflizione dei giusti

Sembra ribaltare il concetto di provvidenza.

Quadro ideologico di Gv.

Punto d’arrivo è pessimistico e sperimentale.

Eraclito – abbandona gestione politica della città

Gioca ai dadi coi bambini nel tempio di Artemide efesina. Diceva “…Il mondo è come un bambino che gioca ai dadi…”

Anche l’esperienza iniziale di Gv è così ma l’approdo è diverso.

Anche Gv attraverso il gelido isolamento dell’ateismo simbolicamente espresso come lotta e denuncia giudiziaria nei confronti di Dio; ma questo ateismo si rivela in realtà un’anti idolatria, meno lontano da Dio di quanto sembri. Attraverso la rimozione di facili teologie o delle blasfeme razionalizzazioni di Dio nasce sulle rovine delle angosce e degli interrogativi il nuovo senso della fede e della vita. E’ così che l’esilio della Parola diventa infine un silenzio parlante.

La voce di Gb. Non è, perciò, solo il grido di una supplica o di un lamento. E’ anche una sfida contro il diminuito prestigio degli antichi concetti di fede. L’emancipazione del pensiero sapienziale, teologico e filosofico degli antichi teoremi dogmatici verso una religiosità + autentica. E’ anche una critica serrata e rigorosa rivolta a certe istituzioni sacrali o canoniche e alle loro ideologie. Ph (Philippe) Nemo “Il libro di Gb è tutto intero il nome di Dio”.

Quel nome impronunciabile e quindi assente e ora pronunciato: trascendenza e immanenza si incontrano senza elidersi, uomo e Dio dialogano parlando proprio al crocevia del silenzio e del rifiuto (Kirkegaard) = nel momento della prova misteriosa e del dolore innocente.

Il posto del Male è tra i figli di Dio

La lotta fra l’uomo Gb. E la dimensione demoniaca del silenzio di Dio.

Gli amici vorrebbero eliminare il prologo e far ammettere che la sofferenza viene da Dio.

Il posto di Satana è tra i figli dell’uomo.

Per rendere questa lotta credibile è necessario che i partners siano costretti a situazioni limite. Di qui l’asprezza del destino di Gb.

– Non basta che soffra, ma la sua sofferenza deve essere lunga e intollerabile – 40 interminabili capitoli.

– Non basta … deve costantemente sfiorare la morte

– Non basta…. deve lasciare tracce nella realtà vissuta – Nabucodonosor – Hitler.

Perché la prova? Perché la prova limite?

Dio è il Dio della promessa

Noi vogliamo istintivamente il Dio della sicurezza. La prova è lo scontro fra queste 2 cose = capire che Dio è diverso da come l’avevo capito.

Il ragionamento è questo. Perché Dio non mi aiuta. O non lo ho capito o non c’è: la prova è qui.

Si può anche naufragare in qualunque situazione anche da Papa.

Gen. 22,1 Dio mise alla prova Abramo

Se capisco che è prova cambia di significato T. di Gesù B. “Ho preso posto alla tavola degli incredibili”.

Sapere che è Dio che prova.