Gedeone

Gdc 7.20 – vs. 13-14 – Gedeone
Strategia “forza nella debolezza” numerosi capisaldi nel racconto biblico.
Oltre all’economia ” grandi gesti di Dio per mano di donne dirette ai maschi – c’è quella della povertà o, più esttamente della sufficienza dei mezzi poveri e sproporzionati, del poco e del piccolo, per assicurare le vittorie del Signore e la riuscita dei suoi piani salvifici.

Al contrario, il numero più potenza umana sovrabbondante risultano inservibili per realizzare i disegni divini di salvezza. Abbiamo già incontrato più volte questa legge “economica” della redenzione, e cfr donne “sterili”, figlio minore, Gerico, Giuseppe. Capitoli di graduale, delicatissima iniziativa del popolo di Dio alla economia della croce, rivelazione sapienza nascosta (1 Cor. 1.17-2.16).
Tali lezioni di povertà, umiltà sono tanto più significative nel tempo dei Giudici, in quanto, diversamente da quanto accadeva nel deserto, si tratta ora di un tempo di consolidamento della conquista iniziale più insediamento nel paese – dono del Signore.
La storia di Gedeone, il figlio più piccolo della casa di Ioas —-, che era la famiglia più povera di Manasse, che sostituiva solo la metà della casa di Giuseppe, è una delle lezioni più belle del corso di “econoia divina” impartita dal Signore nella “facoltà di economia politica di Israele” 6,1-8,32. Una lezione che il redattore —- deve aver trovato tra le tradizioni della tribù di Manasse, che ha inserito nella sua raccolta, che è ricca, tra l’altro, di un umorismo decisamente benefico per il nostro cammino spirituale.
La situazione è di quelle a cui siamo abituati. Gli israeliti hanno fatto di nuovo ciò che è male agli occhi del Signore, cadendo in culti e pratiche idolatriche. Il Signore allora li ha messi per sette anni sotto la mano pesante dei nomadi madianiti, associati con amaleciti più figli di oriente (est-Giordano). Le periodiche migrazioni, transumanze di nomadi che il nostro libro presenta come devastanti razzie di predoni come cavallette – —-7,12 riducono in miseria gli agricoltori della bassa – alta Galilea (come si era comportato Giosuè – Beniamino Efraim Manasse con Cananei). Il racconto riguarda parte orientale della pianura di Izreel – Manasse, Neftali, Aser, Zabulon, Issacar.
Gli Israeliti gridarono allora al Signore e (o) “l’angelo di JHWH (6.11-12 20-22) = il Signore stesso (6,14-16 22-24) viene a sedere sotto il terebinto sacro di Ozra e saluta il piccolo Gedeone (6,12): “Il Signore è con te, uomo forte e valoroso”. La risposta è alquanto scettica circa la presenza del Signore in mezzo ai figli di Israele Gs,17.3 0 Massa e Meriba … se Gedeone è ridotto a battere il grano al chiuso, per sottrarlo ai Madianiti? Lo scetticismo di Gedeone provoca una replica ancora più ironica da parte del Signore: ” Và, con questa tua forza (con cui stai battendo il grano) e salva Israele dalla mano di Madian: non ti mando forse io? (6,14). Gedeone non desiste dal presentare tutti i titoli che indurrebbero a obiettare alla missione che gli viene affidata (1 Sam 9.21 Ger 1,4-10) ma la risposta del Signore taglia corto (6,16 / 2,18). La teofania si conclude con la trasformazione di un gesto, preparato per debito di ospitalità, in un sacrificio di olocausto (6,17-23).
Questo colloqui riprende e rinnova i motivi propri della alleanza: per salvare Israele oppressione, per …shalom, il Signore sceglie una persona, uomo/donna ordinariamente l’ultima a cui umanamente si penserebbe e le si affida una missione liberatrice, promettendo di essere con lei. Ricorda teofania per Mosè sul monte Oreb di fronte al roveto (3,1 4,7) più Giosuè di fronte a Gerico (5,13-15) e che da lontano ci prepara —-26-38 + Gdc 13,2-23; 1Re 19,5-18
L’erezione di un altare per JHWH dal prescelto/a = accettazione del patto: qui Gedeone chiama l’altare “JHWH Shalom” un nome che apre la riattualizzazione di questa pagina a tutte le generazioni del popolo di Dio fino al giorno finale del “Messiah-Gesù Shalom” 6.24: Ef 2,13: Lc 1,79: Lc 24,36. Il culto prestato al Dio di Israele non può essere affiancato a quello di Baal a cui gli Israeliti di Ofra si sono prostituiti Es 20,30. Gedeone demolisce l’altare cananeo di Baal, taglia il palo sacro che gli stava accanto (simbolo della divinità femminile, e la difesa che Johas = dono di YHWH, padre di Gedeone, fa del figlio di fronte alla protesta cittadina, è piena di sapiente ironia, che mostra quanto l’idolatria di un israelita dopotutto, non riesca mai ad essere pienamente sincera. L’umorismo continua nel doppio senso di Gedeone: Jerub-Baal = Baal si difende da sè 6,25-32.
Prima di pacificare il paese dalle orde dei Madianiti, Gedeone, sia pure di notte, per paura di parente e della gente (6,27) deve compromettersi su una faccenda di altari/sacrifici e fare i conti con una lotta tra – YHWH e Baal – che sta alla base della situazione.
Il senso teologico è annunciato dalle parole di un profeta che ricorda la fedeltà del Signore all’Alleanza e il tradimento del popolo (6,1-10). Un simile confronto notturno con il Signore, squisitamente spirituale, prima di incontrare e affrontare uomini in campo aperto, ricorda molto da vicino Giacobbe (Gn, 32,23-33).
“Lo spirito del Signore riveste poi Gedeone, chiama alle armi Abiezeriti, Manasse, Aser, Zab. Nef 6.33-35; 7,23. Prima di mettersi in marcia chiede al Signore un ultimo duplice discernimento circa la sua vocazione (6,36-40). Anche Maria di M. senza chiedere segni, presenta obiezione Lc 1,35-37
Gedeone, con 32000 ,uomini alle sorgenti Charod = “paura sotto i monti di Gelboe. Troppe mani di uomini perchè la vittoria possa essere attribuita alla mano del Signore Gs 14,13-14; Dt 8,17-18.
Siamo nella terra promessa e non più nel deserto, dove il Signore faceva tutto, portava in braccio Israele (Es 11,3-4 + manna). Il popolo di Dio deve far us dei mezzi umani per farsi strada nel mondo. Attribuire però a sè la forza più la vittoria che solo il Signore concederà è la grande tentazione più peccato di arroganza di Israele, quando la sua mano deve ricorrere alle armi (am 6,3) Bisognerà, allora, tradurre in termini guerreschi la lezione del deserto sui beni che vanno interpretati come dono e non quale preda della cupidigia. Se si deve fare uso di beni umani questi dovranno essere mezzi poveri, affinchè il popolo di Dio non se ne garantisca autonomamente, ma riconosca che anche la propria forza è forza di Dio. C’è qui in germe tutta la teologia della Grazia di Dio in rapporto alla libertà umana Dt 8,1-9,6 Is 10,5 ..Lc 12,22-34
Ventidue paurosi “tremanti” (chared presso la fonte del tremore) charod vengono rispediti a casa
Dt 20,1-9. I diecimila rimasti sono messi alla prova e fatti scendere all’acqua. Quelli in ginocchio – rimandati = non pensavano a difenderci da una eventualità nemica … solo quelli che guardandosi le spalle sul fianco … stando in piedi … portandosela alla bocca, lambendola come i cani, solo 300 (7,7).
Le armi nelle mani dei trecento, trombe fatte con corni d’ariete. La povertà, l’inadeguatezza umoristica dell’armatura, è compensata dall’obbedienya alla Parola del Signore. Il Signore non intende fare tutto, lßuomo deve fare, ma non strafare. La sua parte deve apparire del tutto sproporzionata al risultato ottenuto, così che solo il Signore venga glorifcato. La fede riporta vittoria quando fa uso degli strumenti deboli. In linea con la medesima sapienza Paolo dirà che ciò che poteva rappresentare per lui un guadagno, un motivo di autorealizzazione mondana, l’ha consderato una perdita per guadagnare Cristo e sessere trovato in lui Fil 3,7-11 cfr donne sterili
Debora/Gioele. La potenza di Dio si manifesta debolezza 1Cor 1,17-2,16.
Che cos’è storico? La coscienza di Israele che celebra i suoi eroi, uomin/donne umili, obbedienti, timorati. la legge fede -alleanza biblica di Gedeone, Abramo, Giuseppe, Mosè, Giosuè.
“Il Signore è con te” 6,12.
Ancora una volta di notte, il Signore parla a Gedeone e lo fa scendere segretamente nel campo nemico insieme a Pura suo servo.
Qui ascolta il racconto che un uomo dello sterminato accampamento madianita fa del suo sog no simbolico a un compagno: una pagnotta d’orzo = agricoltori sedentari rotoòava nel campo di Madian e ne rovesciava le tende = predoni nomadi. Il compagno interpreta la pagnotta come la spada di Gedeone, uomo di Israele nelle cui mani Dio ha messo Madian. Gedeone udendo prende vigore, raccoglie i trecento …in tre schiere (7,20)… restano ciascuno fermo al proprio posto, grido di guerra: “La spada per JHWH e per Gedeone”
La realtà è che le loro mani sono troppo occupate per brandire una spada. Questa infatti è maneggiata dal Signore + i suoi stessi nemici (7,21-22)