Natale 1974

Natale 1974

Predicazione: 1) Tutti conosciamo il racconto. Viaggio – povertà – emigrati.

Sono persone che si trovano a dover sostenere una situazione senza conoscerne il senso. Sono soli e non sanno che cosa è stato messo in moto con la nascita del bambino.

2) Altri, persone non implicate, vengono informate dell’evento. Dal cielo, proclamate su un bambino, parole di grande salvezza. Si annunciano dei fatti: è nato il Redentore, si dà gloria a Dio, c’è pace sulla terra. Anche per oggi “Redentore, gloria e pace”. Parole salvifiche possono restare significative solo per alcune ore? Intendono qc di più che un requisito natalizio? Subito impacchettato con le statue del presepio?

3) Conseguenze. Non dovranno almeno tentare di dare esempio della realtà di queste parole. Misurare su di esse la lontananza da Dio, la mancanza di salvezza? Perché proprio nel misurarci su queste parole può darsi che riusciamo a sperimentare fino a che punto siano vere e come dovremmo essere noi perché siano vere. Natale = giudizio attraverso la verifica che sgorga dall’annuncio.

Lc 2, 15-20

Il racconto del Natale riguardante i pastori è strano. Persone emarginate si abbandonano con fiducia a parole salvifiche. Cercano e trovano solo ciò che è stato loro promesso come segno, modesto, del tutto terreno, normale. Nulla accenna a eventi che in un certo qual modo sconvolgono cielo e terra.

Coloro che sono protagonisti, non capiscono. Sono colpiti da ciò che sentono. Bibbia e liturgia piene di grandi parole decisive. Si promettono salvezza, benedizione, non solo realtà promesse, ma proclamate come realtà già esistente.

Spesso però nella vita dei credenti restano pura risonanza, non si riesce a scoprire la traccia della loro realtà nella vita. Per quanto come quei pastori si cerchi con fiducia il segno. Si trova spesso solo la situazione banale. Nulla sta a indicare che questa situazione possa significare qualcosa di più di quello che appare ai nostri occhi. Forse l’arte della vita e della fede consiste l’arte di trovare i segni, nel percepirli. In questi segni festivi e in altri più quotidiani Dio ci presenta dei segnavia. Se li seguiamo, diverrà per noi luminosa la realtà interiore – è nato il Redentore – Dio è glorificato – sulla terra c’è pace.

Il Natale è un segno che la realtà deve essere cambiata.

Redentore: dava il figlio alla vedova

Dava possibilità di vita a chi era emarginato.

“Giovanni” Schnakenburg – Paideia

Lettura pastorale di Matteo – Dehoniane