Testimoni di Dio

I profeti scrittori, testimoni di Dio di fronte a uomini ribelli.

Torniamo ora agli “ultimi prof.” o “prof. scrittori”. Chi sono? Come si caratterizza la loro esistenza?

– Sono uomini che all’improvviso sono stati scelti da Dio e inviati al popolo. Rivelaz. folgorante, parola che si impone, impulso irresistibile, visione: non ha molta importanza l’evento che li ha messi in cammino. Di buon grado o controvoglia, hanno dovuto accettare la missione loro affidata.

“Il Signore Dio ha parlato, chi può non profetare?” Am 3,8. Si scoprono all’improvviso posseduti dalla Parola stessa di Dio “Oracolo del Signore” ripeteranno e proclameranno senza fine.

– Possono essere umili popolani, alti personaggi di corte, sacerdoti: sono tutti strappati alla loro esistenza quotidiana, separati, gettati allo sbaraglio, staccati dal loro ambiente di origine. Diventano improvvisamente estranei ai loro stessi amici e familiari. Sono spinti a compiere azioni che scandalizzano; Is personaggio distinto, passeggia nudo per la città; il contadino Amos semina scompiglio nel santuario del <re, meta di pellegrinaggi; Osea si getta in un’avventura matrimoniale che lo rende ridicolo; Ger. poi sembra sprofondare in un abisso di follia: agisce in maniera inopportuna, cammina con un giogo sulle spalle.

– Devono ergersi coraggiosamente in faccia ai re, anche se non sono a priori contro la monarchia. Non è stato un prof., Natan, ad annunciare a David che il suo regno sarebbe stato stabile per sempre? Tuttavia ricordando costantemente che solo Dio è Re in Israele, i prof. denunciano i traviamenti dei suoi successori, uomini sempre tentati dal demone del potere. Il vero re secondo il progetto di Dio, dev’essere tanto diverso dai dominatori della terra!

– Devono poi continuamente prendersela con i rappresentanti del sacerdozio, denunciando il formalismo del culto e il carattere superstizioso di certi sacrifici. Ciò non significa che i profeti rifiutino fondamentalmente l’istituto sacerdotale (cultuale). Alcuni di loro sono d’altronde sacerdoti ed Ez., dopo la distruzione del tempio di Gerus. si darà premura di mostrare quale sarà un giorno la vera liturgia. Ma si sentono in dovere di relativizzare radicalmente l’istituzione dal momento che essa perde il suo significato originario. Aveva lo scopo di mantenere vivo lo spirito dell’alleanza, di porre continuamente il popolo di fronte alla sua condizione di nomade e straniero sulla terra. Dovevano evitare che la spiritualità piombasse nell’astrazione, mediante l’incarnazione dei segni. Ma era ridotta ormai a nulla, dato che si era chiusa e portava a chiudersi in un sentimento di sicurezza fittizia. La si deve allora mettere sotto accusa.

– Si pongono spesso in antitesi allo stesso popolo. Certamente, prendono posizione in favore dei poveri, degli oppressi, reagendo contro l’ingiustizia sociale. Ma si scontrano altrettanto spesso con coloro che difendono, prendendoli in contropiede nei loro desideri. Non sono affatto rivoluzionari popolari come a volte li immaginiamo, proiettando su di loro le nostre idee moderne.

– Il loro destino è ancora + tragico, poiché spesso si trovano in contraddizione anche con se stessi. Strappati al proprio io, non hanno più un immediato riconoscimento di sé. Tra i “primi profeti”, già Mosè aveva manifestato dolorosamente come la sua missione gli risultasse a volte insopportabile; Saul, sorpassato dal suo destino, era piombato nella pazzia. Tra i profeti, Osea è condannato a vivere nell’amarezza e nella vergogna. Isaia, una volta purificato, deve rompere con le abitudini del suo ambiente. Per quanto riguarda Geremia, non sarà altro che una ferita mai rimarginata: dovrà piegare il capo, vinto da Dio e stroncato dai compatrioti; ne avrà a volte una repulsione fino alla nausea, nel suo cammino nella notte dell’inspiegabile, nel silenzio, nella solitudine.

– Tutti sono tuttavia guidati da una luce intravista in mezzo alle tenebre che li avvolgono. Sono mossi da un sentimento di un’inspiegabile presenza di Dio e, di conseguenza, percepiscono una gioia che si dimostra + forte di ogni altra cosa. Sono certi dell’assoluto, sentono la bontà fondamentale del mondo, l’armonia finale al di là delle presenti contraddizioni. Vivono pienamente la libertà umana.

Sono i compagni di Dio, con lui discutono, a volte lo contestano, ma ne sono soggiogati. Si riconoscono fondamentalmente amati anche quando ne sono spezzati. Pur nell’opposizione, vivono in pienezza e, attraverso la loro esistenza, colgono la realizzazione del messaggio che annunciano al popolo eletto.

Il messaggio essenziale dei profeti.

Nella misura in cui è possibile tentare di riassumere in poche righe la globalità del messaggio profetico come contributo al pensiero umano e religioso si potrebbe dire così: (Ez 20…)

A) Afferma una storia d’amore fra Dio e il suo popolo.

Il modo con cui l’assoluto si rapporta all’uomo non è disincarnato. Si realizza in una storia: Per mezzo di una serie di avvenimenti l’umanità diventa a poco a poco capace di accostarsi a un Dio che l’ama. Tale storia può essere paragonata a un dramma d’amore: amore di un padre per il figlio, amore di uno sposo per la sposa.

– Questo amore si è manifestato in un preciso momento del passato di Israele: il tempo dell’esodo. Era come il tempo della scelta, il tempo del fidanzamento, diranno alcuni profeti. Si è trattato di una scelta puramente gratuita.

E si conserva una profonda nostalgia di quest’epoca. Alcuni si augurano che Dio riproduca la storia del passato, riconducendo il suo popolo nel deserto. Per altri si tratta solo di un’immagine che permette di descrivere l’avvenire.

Attraverso molte prove, un amore un po’ intiepidito ritroverà l’ardore della sua giovinezza.

L’esodo di un tempo lascerà il posto a un nuovo esodo, infinitamente + ricco del presente.

– Nel passato, all’epoca di Davide, sembra che l’alleanza stipulata fra Dio e il suo popolo sia giunta a uno stato di armonia quasi perfetta: Anche se i profeti denunceranno l’ambiguità dell’istituzione monarchica, l’epoca davidica rimarrà però un punto di riferimento costante per far vedere quale possa essere il compimento della promessa fatta al tempo del fidanzamento: Dio aveva concesso la terra di Canaan; il popolo rispondeva con la lode.

– Ma l’epoca dei profeti mostra la crisi fra il popolo e il suo Signore, una crisi che si traduce, a livello religioso, in una molteplicità di culti che contraddicono il vero senso della condizione umana e, a livello morale, in un oblio della legge.

La conseguenza è un deteriorarsi dei rapporti fra gli uomini. Un popolo unico si è diviso e lacerato. All’interno di ogni Regno, domina l’ingiustizia sociale. I messaggeri del Signore denunciano, nel suo nome, lo stato di cose, collegando ormai per sempre la vita di fede ad esigenza etica personale e sociale. I messaggeri del Signore (Am 5,14) denunciano, danno nuovo vigore e nuova risonanza all’idea di colpevolezza. (Is 1,21 – Is 1,10)

Il peccato è descritto mediante varie immagini: è infedeltà e tradimento alla sposa amata: è prostituzione.

– Dio reagisce allora con ira. E’ come uno sposo geloso della sua sposa. Castiga con durezza: una serie di sciagure (fame e sete Am 8,11)successive si conclude con la distruzione dei 2 regni e con l’esilio. Il castigo non è però una distruzione definitiva, bensì una prova, perché Dio è fedele alla sua promessa. L’amore di Dio verso il suo popolo non viene meno, ha un futuro. Il Signore si riserva un resto, costituito da quanti gli sono fedeli. (Is 4,2) Queste persone povere e umili, in quanto solidali con il popolo (So 3,11) sono il germe di una nazione che nascerà dalle ceneri. In quel giorno, ricolmo del suo spirito, lo conoscerà realmente. Sarà il tempo dell’incontro definitivo, il compito dell’unione.

B) Questa storia d’amore riguarda tutti i popoli

La storia d’Israele non può essere separata da quella di tutti gli altri popoli: Il popolo eletto è il primogenito di tutti coloro che Dio vuole fare suoi figli.

Amos per es. insegnerà chiaramente che la storia di Israele non è l’unica nel suo genere, Dio realizza altri esodi con altre nazioni.

La maggior parte dei profeti, al contrario insiste sul carattere privilegiato del destino di Israele. Ciò può addirittura spingerli a reagire con estrema violenza contro gli altri, considerati come peccatori. Ma in definitiva si afferma sempre l’idea secondo cui verrà il momento in cui tutti i popoli si riconcilieranno attorno a Gerusalemme.

Il particolarismo ebraico ha senso solo su uno sfondo universalistico cfr Is 19,23 – 25. Israele è testimone di Dio per tutti i popoli. Un libro come quello di Giona sarà interamente centrato su quest’idea. Sottolineerà il rifiuto definitivo dello spirito campanilistico.

Le varie nazioni possono essere usate da Dio come suoi strumenti. Compiono i suoi progetti sia castigando Israele colpevole sia, al contrario, provvedendo alla sua liberazione: Ciro, re di Persia, sarà “unto” consacrato dal Signore.

Ma sono solo mezzi in vista della definitiva ricostruzione di Israele. Per questo le nazioni restano tutte coinvolte sia per quanto concerne l’ira che il perdono divini. Anch’esse dovranno subire il castigo per le loro colpe, ma saranno finalmente aggregate all’opera della misericordia.

C) Si afferma corrente pensiero messianica.

Quando i profeti cercano di intravvedere il futuro, cominciano a descriverlo a partire dalla realtà presente. Si potrebbe allora dire che la loro prospettiva rimane “riformista”: presto il mondo sarà purificato dal male, ma resterà fondamentalmente lo stesso. A poco a poco però si metterà l’accento sul suo rinnovamento: l’attesa di un domani migliore si tramuta in aspirazione verso un vero e proprio capovolgimento dell’esistenza.

Autore di tale trasfigurazione dell’esistenza sarà Dio stesso: Un giorno, si imporrà come re. E non in un giorno qualsiasi, ma nel “giorno” per eccellenza. L’espressione “giorno di JHWH” riassumerà ormai in una breve formula la speranza di Israele. Sarà il tempo della distruzione dei nemici e del trionfo dei fedeli.

Nella maggior parte dei casi, si pensa che Dio non agirà direttamente, ma si servirà di un personaggio privilegiato, eletto, un Messia. I prof. lo descrivono con tratti caratteristici diversi. Ora lo si vede come un bambino meraviglioso che diventerà re portando a compimento l’opera di Davide. A volte è il servo, un servo che sarà schiacciato dal peso dei peccati degli uomini, ma che infine trionferà. Alter volte è un essere prestigioso, che viene nella pienezza della sua maestà a inaugurare sulla terra il regno di Dio. Benché non se ne veda con esattezza la fisionomia, si attende la sua venuta, perché allora la terra sarà rinnovata e gli uomini trasformati.

D) Attraverso tutte queste esperienze si fa strada una nuova visione di Dio.

<con i profeti, l’idea di Dio subisce una costante purificazione. Siamo ormai lontani da una concezione ancora primitiva di una potenza terribile, + o – identificata con le forze naturali, legata a un luogo preciso o a un popolo particolare. Grande era il timore di fronte a questa forza incomprensibile.

Senza dubbio il Dio di Mosè si era rivelato come diverso da questa immagine. Era il liberatore, colui che faceva vivere. La legge proibiva in maniera assoluta di farsi qualsiasi immagine di lui. Ma come sarebbe stato possibile questo, per uomini che ancora se lo potevano rappresentare solo attraverso i desideri a volte + primitivi? Vitello d’oro o idoli traducevano un bisogno istintivo che si manifestava anche nello “jahwismo”. “Come gli altri popoli” si voleva un Dio chiaramente identificabile, che marciasse alla testa del suo popolo.

Ormai si vede + chiaramente in Dio <il <creatore dell’universo, il Signore di tutta la terra. Non è + legato a un paese o a un gruppo particolare. E’ lui che guida gli avvenimenti, agisce nel mondo esterno e, soprattutto, nell’intimo del cuore dell’uomo, rinnovandolo con il suo Spirito.

E’ Santo. Non semplicemente per il fatto che è inaccessibile all’uomo e che sfugge totalmente alla presa della magia, secondo il suo senso primitivo del termine santità; ma perché è “perfetto”, colui che compie in pienezza ciò che l’uomo può solo intravvedere per mezzo dei valori morali. E’ allo stesso tempo giustizia esigente e amore misericordioso, ira che distrugge e infinita pazienza.

Si rivela nelle sue opere: nel mondo materiale, segno del suo amore, ma soprattutto negli avvenimenti di una storia nella quale si scopre la sua volontà di far sorgere una nuova umanità. Si manifesta infine nel cuore degli uomini, nei suoi eletti a cui fa udire la sua parola misteriosa.

Un giorno si rivelerà pienamente, nello splendore della gloria, per mezzo del Messia.

GEREMIA

Anatot in Giuda, in questo piccolo villaggio, è stato relegato da Salomone una famiglia sacerdotale decaduta. 1R 2, 26-27. Geremia è forse nato da questa famiglia maledetta nel 645. Ciò spiegherebbe la sua sensibilità e quel sentimento di essere straniero anche in mezzo a coloro che ama.

Vive in un periodo oscuro

Crisi regno di Giuda – Vassallo Assiria – Già distrutto il Nord. Regressione della coscienza nazionale.

Nel 640 re fanciullo Giosia – rinnovamento religioso (scoperta Dt). Giosia muore in battaglia 609

31, 31 – 34

Ger. 1,4

EZECHIELE

Chebar – (Babilonia) 592 piccola comunità giudaica 597 deportata C’è un sacerdote Ezechiele.

Notizia Sedecia si ribella a Nabucodonosor – regna la speranza. Gerus. La città santa non può cadere.

No grida Ez: la causa è perduta. E’ imputridita all’interno. Crisi = lungo processo degenerativo. Il Tempio non è un talismano, ma un letamaio che il Signore sta per abbandonare.

Il futuro non è più a Gerus. Ma qui in esilio

Ezechiele non si limita a parlare

Mangia il libro – amaro/dolce 3.22 Muto

Ez 1: Visione mistica della Merkaba = ingranaggi del cosmo.

Ez. colmato di visioni, accesso al mistero dei misteri, apocalissi.

Ez tace 1, 28 bocconi: bocca ermeticamente chiusa – Un bel cafone – Midrash

Is = cittadino rispettoso dell’etichetta

Ez: mezzi più classici

2, 1 – 7 : Dio incarica Ez di una missione <missione di rara semplicità.

Proclamare 4 parole ebraiche 2, 4 “Così dice il Signore” non una di + non una di -.

“Dice il Signore” ci si aspetterebbe due punti “ “ = contenuto.

Ma il discorso si ferma qui. Poco importa il contenuto, v.5 poco importa al reazione degli uomini, l’essenziale è che le 4 parole siano dette

Non si può agevolare di + il compito del prof. Non deve trarre alcuna conseguenza.

Ez accetta? Ha paura v.6 “non li temere”. Io sono con te,. L’importante è dire 4 parole.

Ez rifiuta – passività e silenzio.

4 parole sono ampiamente di troppo. Chiude le labbra

Parole che si mangiano.

Terza sequenza inattesa e originale

Cfr altri 3 v. II° cap. e 3, 1-3 logofagia.

Ger 15,16 (meno pittoresco)

Scena insolita

1) Rigorosa apatia di Ez. Dio gli “forza la mano” o meglio la bocca che si dissigilla per mangiare il rotolo. Né parola, né grido, né interiezione.

Alcuna manifestazione sonora.

Ez. è diviso in 2

a) intenso ribollimento del suo io profondo

b) rigida apatia del suo silenzio.

2) Forse Ez non era preparato?

3, 4-9 la vocazione si prende come

2, 3-7: Dio si rivolge di nuovo a un uomo di cui può sperare di aver vinto la resistenza.

Ma l’effetto tonico della logofagia è nullo.

A v. 3,9 come al v. 7 (cap.2)

Apatia totale

Una statua di pietra

Dio ricorre a un nuovo procedimento, è il IV°. Nuova tappa vocazionale 3, 10-16

Dio si aspetta che il prof. pronunci le 4 parole solenni e fatidiche. Colorazione. Il messaggio deve recarlo altrove, dai suoi fratelli. Cambiamento di luogo in un villaggio ancora sul fiume Chebar (15)

Fin qui Ez è solo davanti a Dio

Ora è circondato da una comunità (riscalderanno il cuore di ghiaccio di Ez? Non dirà agli uomini qc?

Silenzio di 7 giorni (come stordito)

Fin qui statua di pietra davanti a Dio

Ora statua di sale fra i suoi fratelli

Dio gli ricorda che è uomo, non cosa: uomo con l’arma stupenda della responsabilità

Profeta vocazione alla responsabilità

3,16 Sentinella 17 e 18 Avvertire

Ogni negligenza ha conseguenze catastrofiche

Il destino degli uomini è nelle sue mani.

33,1-9 suona lo sofar = pericolo mortale per la città.

Giona sbadiglia nella tempesta

Ez è assopito, russa profondamente davanti al pericolo

Dio fa suo il silenzio di Ez 3,25…27