Seconda sorgente del peccato
Seconda sorgente del peccato – 8.10.98
La Rottura della Comunione con l’Altro essere umano 4,1-21
Seconda porta, dalla quale entra il peccato nel mondo, è l’emulazione gelosa e il disagio insofferente che l’uomo prova di fronte al suo simile e alla sua diversità, si tratti dell’uomo nei confronti della donna o della donna nei confronti dell’uomo 3,16; 1 Sam 13,1-20; Pr 2,16; Qo 7,26; Mc 14,3-9; Lc 24,11-22-24; della donna verso un’altra donna 16,4-16, 21,8-14; 30,1-24; o del fratello contro fratello 37,3-35; 38,9-10; 1 Sam 13,23-29; Quest’ultimo caso è presentato come esemplare, anche per tutti gli altri, con la classica storia della gelosia di Caino l’Agricoltore per Abele pastore 4,1-16.
- Logica interna al racconto :maschio-contro femmina …sarebbe mortale per la discendenza
- Cfr commenti allegorici Filone Alessandria
“Caino sollevò la mano contro suo fratello e l’uccise” sembra sia Abele l’eliminato ma un’analisi più accurata ”Caino sollevò la mano e uccise se stesso” e non un altro. Ha eliminato da se’ l’anima, la dottrina dell’amore è eliminato eppure vive: eliminato dall’animo dell’uomo stolto ma vive beata in Dio. Cfr Parola ispirata “la voce” “grida” Come parla chi non esiste ?
08.10.1998
Caino non sopporta l’alterità del fratello che la Bibbia giustamente, e con grande profondità teologica, attribuisce al modo differente con cui il Signore Dio ama Abele 4,4-5 e Caino. Il Signore ama anche Caino, e lo consola con la sua parola contro lo scoraggiamento e la tentazione fratricida 4,6-7. L’invidia per la diversità del fratello, in realtà, manifesta in Caino un rifiuto di se stesso. Tale rifiuto, però ,è , finalmente, un rifiuto del Signore Dio il quale ha pensato, amato e creato l’altro come altro da me. Rigettare l’altro è rigettare il modo con cui il Creatore distribuisce il suo pensiero e il suo amore nella creazione. La differenza dell’amore di Dio per ciascuno dei due fratelli è la ragione stessa della sua, e, quindi della loro esistenza e reciproca diversità . Come potrebbe esistere una cosa, o conservarsi nella sua singolarità, se Dio non l’amasse di un amore singolarissimo? Sap 11,24-17-2. Amare tutte le cose (creature) equivarrebbe a ridurle tutte a una sola e medesima.
Anche in questo caso, alla tentazione 4,5L-7 e alla caduta 4,8 di Caino, fa seguito la punizione immanente del peccato: la voce del sangue di Abele grida al Signore dalla Terra 4,10L Ebr 11,4d. C’è poi l’intervento di Dio che questa conseguenza viene a sanzionare, rivelandone la malizia. Il fratricidio dunque ha sconvolto anche il rapporto di caino con Dio e con la terra 4,9-14. Un gesto redentore e salvifico del Signore conclude la vicenda 4,15-16.
Il peccato del disprezzo dell’altro continua e prolifica nella discendenza di Caino: la donna comincia ad essere considerata come un oggetto di proprietà e uno strumento di produzione di discendenza e di lavoro 4,19; Es 20,17L; Dt 5,21; si instaura un regime di violenza di illimitata vendetta 4,23-24.
Le nascite di Set e Enos, però, proiettano un raggio di speranza nella creazione di Dio devastata dal peccato.