Bibbia parola di Dio
La Bibbia, parola di Dio
(Bagot)
Come è potuto nascere un simile libro, capace di alimentare la riflessione sp. Attraverso varie epoche?
Ci sono uomini sensibili alla sua bellezza e grandezza, ma non credenti, per i quali la B. è l’espressione delle prodigiose capacità sp. dell’uomo di fronte alle difficoltà dell’esistenza.
Ispirazione = aspirazione venuta dal profondo secondo costoro, il Dio che parla all’uomo lungo tutta la scrittura non è altro che il riflesso dell’uomo stesso. La B. = monologo umano sotto forma di dialogo.
Per i credenti, il segreto ultimo della Sc. è Dio stesso, la cui forza d’amore non cessa di vivificare l’uomo rendendolo partecipe del suo Sp.
I testi della B. sono certamente costituiti da parole di uomini pronunciate da uomini. Ma sono il risultato di una relazione particolare esistente fra coloro che le scrissero e l’assoluto. In esse il credente scopre la Parola di Dio che si rivolge a lui. Attraverso di esse Dio stesso si rivela manifestandosi
a) Una dichiarazione di fede pronunciata dalla Chiesa: Canonicità della Scr.
Il riconoscimento della B. come parola di Dio è un atto di fede. E’ una comunità di fede che dichiara di riconoscere nelle Scr., i testi in cui percepire Dio che parla. Essa, quindi, può dire il suo “canone” = regola che stabilisce le opere che hanno dato origine alla sua fede presente.
I credenti nella B. hanno avuto alcune divergenze, e ne hanno tutt’ora, nella fissazione di qesto canone.
Le divergenze esistevano già nel mondo giudaico a proposito dell’AT, a cui si limitavano le sue Scr. Alla fine del I° sec. A Iamnia , alcuni legisti eliminarono dalle opere “sante” tutte quelle che non erano scritte in ebraico. I giudei della diaspora, invece, soprattutto negli ambienti di Aless. Adottarono la versione greca dei 70 che a volte è un po’ diversa da quella ebraica. Accolsero anche nella loro B. nuovi libri scritti direttamente in greco: Baruc, una parte di Ester, Tobia, Giuditta, i Maccabei, Sapienza, Ecclesiastico (Siracide)
Nei primi tempi della Chiesa la com. di Antiochia adottò il primo canone, quella di Alessandra il secondo.
La duplice tradizione si conserva fino ai nostri giorni. Le chiese protest. Accettano solo scritti “protocanonici”.
Cattolici e ortodossi ammettono i testi “deuterocanonici”.
La fissazione del canone NT è avvenuta durante i primi 4 sec.
Le grandi confessioni cristiane riconoscono il carattere ispirato degli stessi scritti.
d) B., libro ispirato
Le Chiese cristiane confessano che la B., parola di Dio, è ispirata dallo Sp.
E’ necessario precisare il senso di questa espressione.
Liberare la mente da concezioni “illuministiche”, per costoro sarebbe come dettatura.
Certo troviamo nella B. anche testi in “trance”, d’improvviso profeti e veggenti. Ma non sono situazioni tipiche degli autori biblici. L’azione S. può essere altrettanto reale nell’umile ufficio di cercare le parole adatte a esprimere la certezza che dimora nel profondo del cuore.
Ispiraz. Con carattere quasi magico.
La Parola di Dio emerge a poco a poco attraverso i limiti di ogni parola umana e l’ispirazione non elimina questi limiti.
c) Una parola di Dio che assume forme molto diverse.
L’isp. non elimina le normali forme proprie di ogni scrittura, non ne altera le condizioni di produzione.
Non si caratterizza in genere letterario particolare. “E’ Vangelo” = carattere assoluto?
Espressione pericolosa, misconosce diversità dei generi letterari.
Esempi.
Autori biblici – opera di storici?
La Scr. certo racconta una storia. Ma una storia “religiosa”. Suo scopo è quello di farci cogliere l’avventura interiore dell’uomo che incontra il suo Dio. Per questo si richiama a certi racconti storici; ma può già “giocare” con gli avvenimenti per manifestare ciò che i credenti hanno saputo leggervi. Utilizza racconti simbolici, narrazioni significative.
Prima di aprire un libro della B. : a che genere appartiene?
d) La verità della B. : l’inerranza
Alcuni pensano: Parola di Dio significa questo: ogni sua affermazione va presa immediatamente alla lettera.
Romanzo non è cronistoria
“ può consistere in una luce intensa gettata nel cuore umano senza che si debba credere all’esistenza dei personaggi (per mezzo) dei quali l’autore ci dice sua visione dell’uomo.
Rinunciare a cercare nella B. un tipo di verità che essa non ci offre. Quando gli agiografi ci forniscono descrizioni del mondo, patrimonio contemporanei, adoperano cornice di riferimento per esp. di fede. Non insegnano né geografia, né geologia, né origini del mondo.
Utilizzando conoscenze del tempo, ci dicono il loro cammino verso Dio, nel loro preciso contesto storico – culturale.
E’ necessario procedere oltre. Ogni affermazione religiosa non va presa come assoluta e definitiva. Il modo in cui i patriarchi rappresentavano Dio non è uguale al nostro.
La Chiesa afferma “inerranza biblica” = la Scr. porta sicuramente a Dio. Non mette fuori strada.
In tal senso ogni gesto della B. può trovare un significato positivo nel racconto dell’evoluz. Del popolo di Dio. Gli stessi errori umani portano alla verità. Questa verità si svela attraverso punti oscuri che sono propri di ogni crescita spirituale.