Le radici dell’Antigiudaismo

Simposio vaticano – Radici Antigiudaismo

30/10 – 1/11/97

Clima da Vaticano II. colloquio intra-ecclesiale organizato da Commissione teologica-storica in preparazione Giubileo – vastissima eco
Qualcosa di —- in preparazione “Nostra aetate” – Vivacissime discussioni – Cardinale Bea (= Natura religiosa)
Differenza anni 60 – anni 90
Ora … il perdono. Risolto annoso problema —-. Stato di Israele 1994. Le attese paralizzate di richiesta perdono. Colpa Chiesa. Tema tra i più significativi di Giovanni Paolo II.
Simposio non solo in quella direzione. Raccogliere materiali per interventi pontifici.
Previsti tre simposi —- “Terzio millennio”:
1) antigiudaismo intraecclesiale
2) intolleranza inquisizione
3) recezione Vaticano II
1) Carattere intraecclesiale: negli anni 60 tutti cristiani più cattolici
Riduttiva? “Panni sporchi in casa”
Clima di grande riservatezza – Eccessiva
Georges Cottier: “La teologia del popolo ebraico è un capitoòo dell’ecclesiologia – cfr incipit IV paragrafo “Nostra Aetate”
“Scrutando attentamente il mistero della Chiesa questo sacro sinodo non può dimenticare il vincolo con cui il popolo del NT è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo.

Antisemitismo – Antigiudaismo

Introdizione di Giov. Paolo II: ” L’obiettivo del vostro simposio è l’interpretazione teologica corretta dei rapporti tra Chiesa di Cristo e popolo ebraico.”
Anche in passato la concezione che si aveva degli ebrei era dotata di immediata conseguenza sul piano int. Chiesa.
P. Cottier preferisce “antigiudaismo”.
Prima di lui Gtdiegaray (?) : “Partire dall’antigiudaismo piuttosto che dall’antisemitismo = centrare lo studio sulle motivazioni religiose, le quali, poichè toccano la coscienza, sono molto più pregnanti delle semplici motivazioni razziali e politiche.”
Questa precisazione inguistica spia del mutamento rispetto a “Nostra aetate”
Lì si leggeva che la Chiesa memore del patrimonio comune che la lega agli ebrei, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell’antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque.” Solo ultima stesura tendeva a indirizzare il lettore verso un’area esterna alla Chiesa legata all’ideologia laica e in epoca contemporanea di natura razzista.
Per anti-giudaismo, invece, religiosa.
Al tempo Vat II la terminologia non è consapevole (forse).
Ma qui c’è consapevolezza.
G. Cottier: “Anti-giudaismo: pregiudizi e giudizi pseudoteologici”
Però occorre avere il coraggio di affermare che questo fenomeno non si è limitato a essere solo un insieme di pregiudizi e giudizi pseudoteologici, bensì ha costituito una vera e propria visione teologica, sia pure errata, che ha contraddistinto per secoli l’—– che la Chiesa ebbe di se stessa. —- —– —- che definisce Chiesa “Vero Israele” (Ecclesiologia …)
Quale il legame corretto Chiesa – Israele?

Teologia NT

Sguardo teologico del simposio rivolto soprattutto al NT – Biblisti del valore indiscusso – passi complessi interpretabili in modo non antigiud.
Quanto Nostra Aetate concepì in modo parziale qui si dice “guardarsi dal presentarli come rigettati da Dio o come maledetti quasi che ciò scaturisse dalle scritture. Si pone il problema complessivo in rapporto Rm 11,28-29. Per quanto si è potuto sapere la quasi totalità degli ospiti si è dichiarata a tal punto concorde su questo punto da rendere una tale prospettiva una vera e propria espressione del “sensus fidei”.
Ci si può domandate sì approfondita riflessione non dovesse prendere in considerazione anche quei luoghi in cui l’autocoscienza ecclesiale si è formata attribuendo a se stessa lo status di Nuovo Israele – espress assente nel NT – presente nel II sec – lettera di Barnaba.
Riflessione su patristica – ermeneutica biblica, storia (stigma?) liturgia, diritto, omiletica – spiritualità: punti che toccano l’autocoscienza ecclesiale — cfr es. Non solo su alcune preghiere Gv 23° 1959 estesa a tutte le componenti come proclamare Tipologici i testi biblici in cui la Chiesa comprende se stessa di fronte a Israele.
Non vuol dire che leggere AT alla luce di Xto – antigiud. Ma dichiarare che lì c’è in effetti un problema da affrontare e valutare se non si vuol cadere conseguenze antiebraiche …

Ebraicità di Gesù – Verità Incarnazione

Rifiuto del —- =continuità con la “grande Chiesa” = convinzione che la rivelazione NT non possa reggersi da sè, senza bisogno di riferirsi AT = parola rivolta a Israele.
Questo tema non costituisce solo un riferimento rivolto al passato bensì rappresenta qc dotato di un senso di attualità assai stertto: per molte “giovani chiese” il riferimento al popolo ebraico è qualcosa di inessenziale – o estraneo, neicasi + radicali sostituibile. A tal proposito Gv Paolo II nel suo discorso ai partecipanti si è espresso in maniera inequivoca
– l’esistenza del popolo ebraico non semplice fatto cultirale, ma va letto come fatto culturale voluto da Dio che resta nonostante infedeltà umane sempre fedele alla sua Alleanza.
“Ignorare questo dato primario equivale ad avviarsi verso la strada di un marcionismo contro il quale la Chiesa ha subito reagito con forza nella consapevolezza del suo legame vitale con l’AT senza del quale il NT stesso è svuotato di senso. Le Scritture sono inseparabili dal popolo e dalla sua storia che conduce a Cristo Messia promesso e atteso Figlio di Dio fatto uomo…. e per questo che quanti considerano il fatto che Gesù fu ebreo e che il suo ambiente era il mondo ebraico come semplici dati culturali contingentoio, ai quali sarebbe possibile sostituire qualsiasi altra tradizione religiosa da cui la persona del Signore potrebbe essere distaccata senza perdere la propria identità, non solo misconoscono il senso della storia della Salvezza, ma più radicalmente attaccano la verità stessa dell’incarnazione e rendono impossibile una concezione autentica dell’incarnazione.”