Padre Mongillo – 11 giugno 1979

Bz. 11.06.1979

P. DOMENICO MONGILLO

Coltiviamo una realtà viva. L’essere umano recepisce la vita come dono. Siamo chiamati a coltivare questa esperienza. Non è un pensiero antagonista o supplente. Dio e l’uomo non sono rivali nel pensiero cristiano. Dio rivela per umiliare, ma perché ama. Alla radice della chiamata non c’è il tuo bisogno la tua ricchezza ma l’amore di Dio.

Matrici illuminista-fideiste delle teologie che partono dall’antropologia. Von Balthasar limite, l’essere umano è importante. E’ proprio la potenza della creatura che esalta la potenza di Dio. S.Tommaso: la libertà- solo l’onnipotenza può fondare la libertà. L’uomo è l’alleato di Dio.

Morale dell’alleanza. Il Padre pone l’essere umano….l’essere umano nella luce della rivelazione: è immagine, è figlio, è alleato, è amico. Non possono prescindere che anche l’essere umano come Dio è sorgente. L’onnipotente fa i potenti, il salvatore fa i salvanti, l’amante gli amanti, perdona e fa i perdonanti, liberati liberatori. Essere al participio presente. Autonomo non da Dio, ma in Dio. Nucleo fondamentale del messaggio rivelato.

Il Dio rivelatore ti mette a parte della sua vita.

Giovanni P.II°: Redemptor hominis. (II)…. Vocazione della responsabilità…. Costruisce il corpo di Cristo. E’ la norma primaria della prassi cristiana.

Claudel: porto pietre, guadagno da vivere, costruisce la città. Portavano pietre.

Bz. 11.06.1979

La vita in Cristo

Domenico Mongillo

3 Categorie di richieste

  1. Ascoltatori

  2. Vivere i sacramenti

  3. Praticare i comandamenti

Inserito nella Comunione trinitaria non come oggetto di cura ma “con” “in” e “per” un soggetto di comunione “Noi” che veramente è l’espressione della unione perfetta Dio e l’umanità sono il noi che porta avanti la storia dopo Gesù Cristo.

Se teniamo vivo solo Dio col popolo non abbiamo il movimento morale. Risposta del “in”. Non chiamata e risposta. Categoria duale. Non così: Egli in Cristo ci chiama a essere con lui e lui in noi.

Parola-Sacramento. Comandamento.

    • Sacramento. Il sacramento del Padre è uno solo = Gesù Cristo. Segno visibile del mistero invisibile (Fumo e arrosto). Riti destinati a visibilizzare. Il mistero tende a manifestarsi in segni.

In Gesù Cristo il Padre ci ha dato possibilità concreta di diventare figli. Perché i sacramenti perché diventiamo il sacramento del Padre. Riceviamo sacramenti per diventare sacramenti. Iniziati alla condizione nuova di figli di Dio. Tanto più profondo il rapporto con Gesù Cristo, tanto più chiesa sacramento si realizza nel tempo. Cresce liberandosi dagli ostacoli crescendo in numero e qualità. Il Padre gradisce la libertà che si offre a lui (Red.Hominis 20)

Gesù ha ridonato Dio all’umanità. Non compiere riti ma persone che vivono nel popolo di Dio. L’unica richiesta è diventare figli di Dio. L’indicativo è la fonte dell’imperativo. Sei, sìì; sei, diventa quello che sei. Essere sacerdote = offrire se stessi. Richiamo alla sacramentalità sarebbe tarpato se: tu sei il sacramento di Dio. E’ la res ultima del sacramento. Concatenare la realtà sacramentale. Attraverso di te il Padre opera.

La lode: Es. 14 – Mar Rosso. Cantico di Mosè. Il popolo costata un evento di salvezza, si risveglia il senso della presenza di Dio e nasce la lode. Legame stretto fra esperienza della salvezza e la lode. Salmi e cantici = costatazione della presenza di Dio nel popolo di Israele. Non atti amministrativi. Lodare di che, lodare chi, lodare perché?

Dove c’è l’esperienza di Dio c’è la lode.

    • Parole – preghiera. Mangia parole perché tu devi parlare. Noi siamo la parola vivente di Dio. Se la comunità non diventa parlante la Bibbia diventa muta. Sempre invitata a parlare alla parola di dio. Solo parole che fanno comunione. Non leggere per sapere ma parlare la parola del Padre. Il Padre vuole che parli con lui. Non ingerire libri, parla solo di Gesù.

Il popolo ha interiorizzato il messaggio quando fa alleanza. I comandamenti sono la variante del comandamento. Sii colui il quale proprio perché ascolta il comando fa. Il comandamento è l’onc.(?) “Fate questo”…Ripetere i riti? Come io mi sono donato e ho donato, anche voi….Il frutto = il vino che diventa il sangue di Cristo. Gli imperativi con un minimo dominatore comune – unione con Dio nella umanità.

Kirkegaard: etica = problema di innamoramento. Il resto è comportamentistico. Fare o poetare o accademia . Se non c’è un’esperienza di vita agglomeriamo comportamenti. Il fariseo è il perfetto morale. Il pubblicano le trasgrediva tutte ma ricercava. E’ la nobiltà dell’educazione cristiana. La morale è infettiva. Ponete un figlio di Dio e farà figli di Dio. Qui è la speranza. Dio non è sterile.

Non paralizzare la vita di Dio. Proiettiamo su di lui la nostra importanza. Testimoni della fecondità di Dio. Israele ossessionato dalla sterilità, segno della maledizione.

La Chiesa del Vaticano II° si muove in questa linea. La coscienza della Chiesa, della sua identità con Cristo Gesù “Divenuto consapevole della tua dignità, non assistere. Evocatore delle coscienze – sociologico, politico, economico – di figli di Dio. La coscienza è il santo dei santi. Qui l’uomo è capace di fare l’esperienza di Dio.